domenica 10 aprile 2011

L'isola degli zombie




Buongiorno miei cari e buona domenica!




Che la pace eterna sia con voi, anche da non morti!

Lo so, purtroppo oggi c'è il sole…che possiamo farci?! Beh…potremmo tentare un meleficio ad hoc, magari facendoci aiutare da qualche esperto di quelle zone dove l'uomo bianco, col suo fardello e la sua religione, ha devastato la cultura e la cara vecchia spiritualità animista e panteista!!

Il malefico Legendre in azione (in High Res!!)
No, non mi sono iscritto ad una chiesa per corrispondenza. In quanto non-umano, queste cose di superstizione e magia mi fanno sorridere, però certi rituali terrestri hanno un loro fascino estetico, devo ammetterlo.

Questa settimana il vincitore de "Il più temuto" è stato (guarda te il caso?!) White Zombie - L'isola degli zombi - di Victor Halperin del 1932. Considerato all'unanimità il primo film a trattare il tema dello zombie della storia del cinema, White Zombie ha come protagonista l'UNDEAD per eccellenza, Mr. Bela "Count Dracula" Lugosi! Potrei fermarmi qui, senza entrare negli odiosi dettagli della trama, mai come in questo caso assolutamente pretestuosa, semplicemente un supporto alla mimica di Lugosi e alla fascinazione del mondo del voodoo haitiano. Comunque, il film racconta una banale storia di gelosia di un ricco, potente e spregiudicato, che si avvale del lugubre chiromante Lagendre (Bela Lugosi) per impedire le nozze della sua preferita con un ragazzetto dell'isola. Legendre userà la sua magia e i suoi zombies per ottenere il risultato.

Detto questo, White Zombie è un film fondamentale per il fatto che porta in scena un mondo occulto ed esotico-esoterico fino ad allora sconosciuto e, ancora oggi, se non completamente ignoto, abbastanza mal indagato e mistificato.
Anche se con intento espressionista e non certo per spirito antropologico, Victor Halperin porta ad Hollywood la realtà delle religioni animiste e sincretiche dei diseredati dell'africa nera schiavizzati in America. Con White Zombie il mondo del voodoo e la misteriosa isola di Haiti si legano indissolubilmente al cinema horror col tramite della star assoluta del genere (il suo satana potremmo dire!) Bela Lugosi. Pensate per un attimo alla enorme filmografia  sugli zombie e come, bene o male, questa tematica abbia sempre avuto un sottotesto socio-politico. Dai famosi zombie di Romero, metafora della massificazione del consumismo capitalista, agli zombie "ecologisti" di Jorge Grau de Non si deve profanare il sonno dei morti, ma anche quelli di Resident Evil o 28 giorni dopoinsomma, lo zombie-movie ha sempre avuto un quid in più, sottile, strisciante, magari semplicista e goffo (come la camminata dei non-morti), di polemica anti-potere. 

Zombie in una piantagione di Haiti
Facendo un passo indietro, questo aspetto del genere tenterei di farlo risalire all'origine haitiana e "religiosa". Il vudù, come altre religioni sincretiche del centro america, fu il risultato dell'incontro dell'animismo degli schiavi africani e il cattolicesimo dei conquistadores. Dell'animismo mantiene il concetto di dio ignoto e inarrivabile all'uomo, se non per la sua traccia in ogni creazione del mondo, dal cattolicesimo il culto del feticcio e una certa iconografia. In due parole, la religione voodoo (vera e propria religione e non culto iniziatico-esoterico) era il comune rifugio degli schiavi sradicati nel nuovo mondo, che la contaminarono con elementi cattolici per camuffarla agli occhi degli invasori e renderne la pratica più accettabile e meno censurabile. Naturalmente  per i conquistadores essa rappresentava, comunque, un pericoloso collante sociale e di "classe" e dunque doveva essere osteggiata e repressa in ogni modo, in primis con la diffusione di screditanti mitologie che ancora oggi resistono, come l'accostamento del voodoo alla magia nera e ad un occultismo primitivo e selvaggio.


Uno zombie di Lucio Fulci, i più marci in assoluto! BELLISSIMO!!!
Da qui il mito degli zombie, che, nella tradizione voodoo, sono sacerdoti posseduti dal dio (vudun) o dallo spirito di un defunto durante il rituale sacro e che, in trance per la possessione, interagiscono con i celebranti e hanno la tipica andatura claudicante e goffa. Nella lettura "occidentalizzata (alimentata dalla pubblicazione del libro sensazionalistico e impreciso di S. St. John, "Haiti or the Black Republic" del 1884) lo zombie diventa un essere che, tramite l'uso di droghe preparate dallo stregone vudù (bokor), cade in uno stato di morte apparente e, una volta sepolto, si risveglia completamente privo di volontà e assoggettato ai voleri del suo padrone (di solito un possidente che commissiona il maleficio). Questi esseri zombizzati si dice fossero utilizzati per i lavori più faticosi nelle piantagioni, dei super schiavi totalmente soggiogati e infaticabili. Dunque il voodoo risultava essere uno strumento malefico in mano agli schiavisti, oppure, altro famoso mito occidentale, una pratica di magia nera dedita alla distruzione del nemico, i famosi malefici mortali tramite l'utilizzo delle bambole feticcio. Comunque una pratica occulta e malefica, contro la luce "umanista" della religione cattolica e "liberatoria" annunciata dal Cristo risorto.
Beh…di risorto a me sembra ci siano solo gli zombie, in quanto alla libertà del cattolicesimo contro il primitivismo del culto animista ho i miei dubbi e sull'azione dell'imperialismo nel centro america e soprattutto nell'isola di Haiti, non mi pronuncio. 


Uno zombie di Haiti, Clairvius Narcisse, 1962
In questo senso lo zombie-movie "politico" anni '70 riporta la palla in campo occidentale e rivolta contro i nuovi schiavisti la loro fraudolenta maledizione in forma di mostruosi cadaveri purulenti e affamati (tanto carucci e amabili, vero?!)

Jean Dominique,
assassinato il 3 aprile 2000 a Port Au Prince
Di Bela Lugosi approfondiremo a breve la figura nella sezione Human being of the month, i film con gli zombie vi consiglio di vederne sempre, spesso e con famelico entusiasmo, invece vi consiglio di approfondire la faccenda del vudù e di Haiti con due pellicole: Il serpente e l'arcobaleno di Wes Craven,  tratto dal libro dell'antropologo Wade Davis sul caso del contadino zombie Clairvius Narcisse, e, sopratutto, The Agronomist di Jonathan Demme, bellissimo documentario sulla vita e la morte per omicidio di un eroe haitiano ai più sconosciuto, Jean Dominique: lui non risorgerà di certo e sicuramente, anche se dovesse risorgere, non sarebbe mai succube di nessuno! Dottor SINema pay his respect to brother Jean!!

Malleus Maleficarum Dr. SINema

3 commenti:

  1. OH DOMANI è L'ULTIMO MERCOLEDì CHE MI PERDO. DALLA PROSSIMA SETTIMANA RITORNO FRA GLI ADEPTI!!

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  2. Stiamo tutti aspettando in gloria! La tua presenza è FONDAMENTALE!!

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