domenica 17 aprile 2011

Due occhi diabolici - PIANO…PIANO, DOLCE BETTE!



Buona giornata miei cari,
domenica speciale per una parte minoritaria di voi terricoli



che la pace…non vi crei troppi problemi!

Joan Crawford
Olivia De Haviland
Questa settimana la democrazia ha visto stravincere un vero e proprio capolavoro: Piano…piano, dolce Carlotta! Tratto dal romanzo di Henry Farrell, il film doveva essere il seguito di Che fine ha fatto Baby Jane?, enorme successo del 1962 di Robert Aldrich con Bette Davis e Joan Crawford. Il progetto era di riproporre lo stesso cast per un secondo film che ripetesse il medesimo successo del primo, ma fin da subito le due attrici, che non erano granché amiche, non ne vollero sapere. Aldrich allora propose di portare in scena il romanzo di Farrell e questa volta le due protagoniste accettarono, ma pochi giorni prima dell'inizio delle riprese la Crawford si ammalò gravemente di polmonite e dovette abbondare. Fu sostituita da Olivia De Haviland, la Melania di Via col vento.

Robert Aldrich
Robert Aldrich meriterebbe un approfondimento speciale, in quanto è stato un deviante nell'industria del cinema delle star di Hollywood. Ha diretto più di un grande successo - tanto per dire, uno dei suoi primi film è stato Vera Cruz con Gary Cooper e Burt Lancaster - ma, nonostante questo, è sempre stato un oggetto non identificato. Una costante del suo cinema è il sottotesto polemico e cinico contro le barbare e corrotte regole della società americana, la sua ipocrisia e la sua malcelata marcescenza. Con questo Aldrich è sempre stato un integrato al sistema, una specie di agente infiltrato. Guardate Kiss me deadly - Un bacio e una pistola - con un finale che reputo (dopo quello di Zabrinskie Point di Antonioni forse) uno dei più visionari in assoluto, allucinatorio; ricordate The dirty dozen - Quella sporca dozzina - e fatevi un'idea di quello che poteva pensare sulla guerra e il militarismo, poi fate un confronto con The longest yard - Quella sporca ultima meta -  e immaginate la stessa cosa del sistema carcerario e del razzismo connaturato all'istituzione. Ecco, con questo approccio, a dir poco coraggioso, Robert Aldrich ha diretto Bette Davis in due pellicole che sono indimenticabili, per l'interpretazione esasperata dell'attrice e per la cattiveria insopportabile dell'esercizio della coercizione psicologica - come adoro il vecchio Bob…così malvagio come piace a me!!
Kiss me deadly
Bette Davis
Bette Davis è semplicemente grandiosa, una maschera terrificante…enorme. In uno dei pellegrinaggi sulla vostra terra, mi è capitata la fortuna di assistere ad una proiezione di Hush ...hush, sweet Charlotte in un cinema a New York City - la vostra terra, stranamente, ha degli angoli non dico evoluti, ma almeno diversamente arretrati - e quindi ho avuto una vaga idea di cosa significhi questa pellicola per il pubblico americano. La serata era organizzata da un'associazione che settimanalmente allestisce proiezioni di classici anni '50 e '60 in un multisala vicino al Chelsea Hotel, sulla 23ma strada,  e che raduna un pubblico che va dall'anziano sbandato semi-homeless, al professore della NYU e una bella fetta di giovani newyorkers. L'aria in sala era tutt'altro che seriosa, il film è stato introdotto da Brini Maxwell, un personaggio noto a NYC per il suo show televisivo su cucina, arredamento, bricolage e carinerie varie, tutto molto sixties…sembrava una perfetta mamma americana uscita da Happy days, ma con un certo "non so che" che lì per lì non ho capito; l'ho capito adesso…Brini è un uomo!!!
Village Voice advertisement and Chelsea cinema's admission ticket
Brini Maxwell
Tornando a Hush...hush, sweet Charlotte mi sembra doveroso suggerire delle interessanti continuità e profetiche anticipazioni: certamente Aldrich aveva in mente il maestro assoluto Hitchcock e il film potrebbe anche essere considerato un omaggio a Psycho; la sequenza di apertura è a dir poco debitrice del gore di Herschell Gordon Lewis (ma quando mai si è vista una mano mozzata, con tanto di particolare sul moncherino, in un film mainstream anni '60??!!!!) anche per la scelta dell'arma: una sana e infallibile mannaia!! Girato pensando ad Hitchcock, libero di shoccare sognando Lewis!! L'ingresso di Charlotte coll'abito insanguinato nella sala del ballo mi sa che se l'è ricordato Brian De Palma, quando ha fatto Carrie e tanto dell'interpretazione di Bette Davis si rivede nel modo con cui Roman Polanski dirige, l'anno dopo, Catherine Deneuve in Repulsion


Ma con tutto questo mi chiederete voi: "Sì, ma il film di cosa parla?" Oooohhh...la trama! Già, il cinema è anche un noioso racconto e per parlare di un film bisogna raccontare la storia che narra...vabbè, ma non farò io questo sforzo, utilizzerò una delle poche cose utili che abbiate mai inventato voi terricoli: internet.


Carlotta (Bette Davis) è un’anziana signorina e vive nella vecchia casa di famiglia tormentata dal ricordo di John Mayhew (Bruce Dern), antico amante di gioventù che apparentemente lei stessa ha ucciso. Però ci sono altri problemi: la casa potrebbe essere espropriata e perciò Carlotta è costretta a chiedere l’aiuto della cugina Miriam (Olivia De Havilland) e dell’amico dottor Bayliss (Joseph Cotten) che vengono a vivere con lei con scopi poco onesti, tentando di farla impazzire per impossessarsi di tutto. (da mymovies.it)

La formula, come capirete, è infallibile e la maestria nella direzione di Aldrich rende il film un congegno perfetto ed oleato in ogni sua parte: bello, coinvolgente, sconvolgente, inquietante, disturbante, malsano, divertente...commovente.

Insomma…se qualcuno non lo avesse ancora visto, il consiglio è, intanto, di non dirlo troppo in giro e rimediare immediatamente!!!


Sinceramente vostro
Dr. SINema!!

2 commenti:

  1. Voglio il completino leopardato e sandalo di lei nel manifestino di Kiss me Deadly...

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  2. Her kiss is deadly...her outfit belongs to hell!

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