Credo che ognuno di voi, terrestri illuminati, ricordi perfettamente il suo primo impatto con
. Di solito avviene dopo un lungo periodo di avvicinamento al suo mito, fatto di storie, citazioni, aneddoti, fotografie e testimonianze di suoi appassionati cultori.
Non a caso, e poi parliamo del film, ma anche no... insomma, non a caso, un altro mostro sacro come
- di cui è inutile dire che adoro ogni cosa che faccia, ancor prima che la faccia!! - nel suo omaggio al
tra i nomi dei registi tatuati sui corpi dei membri del gruppo terrorista, nemico giurato del cinema per famiglie.
Come ogni artista realmente interessante,
Sam Fuller soffre di una cattiva distribuzione e conservazione delle sue opere. Non dico che i suoi film siano introvabili, ma comunque, se desiderate approfondire un po' la sua conoscienza, scoprirete che non è poi così facile reperirli; dovrebbero essere considerati patrimonio dell'umanità, invece... Perchè dico questo? Non per fare della bassa polemica da bar, anche se la polemica non è mai bassa e tantomeno lo sono i bar, ma per dire che solo ieri sono riuscito ad avere una copia italiana di
Naked Kiss e sono riuscito finalmente a godermelo in una ottima versione DVD, grazie alla mitica
Enjoy Movies (ma un po' di grafica carina per le copertine la vogliamo fare??!!). Il film va visto in lingua originale con i sottotitoli, perchè il doppiaggio italiano è pessimo, come spesso accade con i film classici doppiati all'uopo per la versione DVD... agghiacciante!
Dietro a questa pellicola, uscita ad un anno di distanza dall'altrettanto shockante
Shock Corridor nel 1964 (perdonatemi la capriola senza mani), stanno il mitico
Leon Fromkess e la
Allied Artists (che io ribattezzo Alienated Artists),
Sam Fuller, in piena autonomia, produce, sceneggia e dirige.
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Kelly arrives in town with a bag full of Angel Foam |
Naked kiss si apre con una sequenza memorabile: una bellissima
Constance Towers massacra con una scarpa il volto di un uomo ubriaco, lo percuote con tanta violenza che perde la sua parrucca, svelando una testa completamente calva. Nonostante questo lei continua a picchiare, picchiare, fino a che lui stramazza al suolo privo di sensi. A questo punto si prende i 75$ che le spettano dal suo portafoglio, con molta eleganza si rimette la parrucca e si sistema il trucco guardando in macchina, mentre scorrono i titoli di testa!! Questo incipit basterebbe da solo a sconvolgere voi, piccoli terricoli di genere maschile, ma "Sam the man" vuole andare oltre: la scena la viviamo dalla soggettiva di lui;
Constance-Kelly ci sta picchiando con tutta la sua forza e il suo odio insensato e insopportabilmente gratuito. Questo non è un film per maschilisti, ve lo dico subito! E non è nemmeno un film per sbirri!! Fin da subito Fuller mette in chiaro questo: maschio + sbirro = feccia ipocrita da disprezzare. Caspita! Mica male per un veterano americano della seconda guerra mondiale, medaglia di bronzo e argento al valore militare, vero??!!
Naked kiss è un film denso, estremo, molto duro, ma al tempo stesso tenero e pieno di speranza, come se il cineasta avesse voluto raccontare una storia dove le dicotomie bene/male - alto/basso - nobile/abbietto si scontrano e si amalgamano in un essere umano complesso e in evoluzione:
Kelly intraprende un percorso che apparentemente è di redenzione (da prostituta a caritatevole infermiera dei i bambini disabili) ma che in realtà è di disvelamento e di progressione verso un
umano più alto (non necessariamente più buono!). Nel percorso di elevazione è di cruciale importanza l'incontro contaminante con la cultura, la conoscenza, l'arte, il bello (
Byron il poeta preferito, la meravigliosa
"Sonata al chiaro di luna" di
Beethoven che ricorda il sublime
Gus Van Sant di
Elephant, 40 anni dopo) e
Sam Fuller lo dichiara subito, fin dal primo incontro tra la donna, ancora prostituta (immorale ma recettiva), e lo sbirro
Griff (socialmente accettabile ma sordo!! ammette di non riuscire ad udire-riconoscere la musica in lontananza!!) e poi ancora quando lei incontra
Grant, l'amore "vero" ("ti porterò a vedere dove Byron ha scritto i suoi capolavori... era innamorato quando ha scritto questa poesia meravigliosa?...). Dato questo presupposto, la pellicola inizia a seguire un percorso lineare nel tracciato della redenzione di
Kelly che, messo da parte il "mestiere", riesce a costruirsi una nuova credibilità in seno alla comunità provinciale di
Grantville, come premurosa e capace infermiera nella clinica per bambini disabili.
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Training the little crippled wanna-be pirates |
La tappa successiva del suo percorso sarà quella di cercare, e trovare finalmente, l'amore. Questo accade e anche nel migliore dei modi possibile, ma la strada non è quella della redenzione semplice, come dicevo, per cui, quella che sembra essere la svolta
happy-ending consolatoria, si rivela essere l'orlo di un vertiginoso girone infernale: il facoltoso
handyman Grant, amorevole e comprensivo futuro marito, in realtà è un viscido molestatore di bambini alla ricerca di una facciata"normale" che nasconda il suo vizio-crimine, disposto a farsi scudo di
Kelly che, in quanto "pervertita come lui", non può che accettare la sua "debolezza" e farsene complice e protettrice. Qui il racconto filmico salta di registro, la violenza irrompe di nuovo e la fiaba si sfigura.
Kelly dovrà di nuovo difendersi con la forza e stavolta sarà disposta ad uccidere il maschio. Adesso, però, non c'è un
Greyhound pronto a portarla lontano dove nessuno conosca il suo passato, ma l'aspetta il carcere e il giudizio della comunità che, in un batter d'occhio, è pronta a rinfacciarle il suo status di
whore - puttana!!
Le sequenze di
Kelly in cella sono di una bellezza commovente. La luce
caravaggesca che le scolpisce il volto ha una forza struggente, drammatica di difficile paragone... da vedere! Per un attimo
Kelly, con la testa fra le mani, china sulla branda, incorniciata dalle sbarre, sembra un personaggio uscito da una scena di pietà rinascimentale... una di quelle immagini che tolgono il fiato (solo
Bergman mi viene in mente di così visivamente potente)! Ma non c'è spazio per la commiserazione, lei non è martire, non è santa, lei deve scavalcare l'umanità meschina costretta in ruoli assegnati ("...non posso credere che tu possa arrivare ad essere così gretto, anche se sei uno sbirro!" dirà a
Griff che, di fronte all'evidenza, nega di accetare la sua versione dei fatti); deve superare il genere ed essere maschio e femmina in un unico essere; vittima e carnefice, madre e matrigna, solo così potrà imporre la verità e riscattare l'Essere Umano contro il bieco
omuncolo schiavizzato nel nome del quieto vivere.
Kelly ce la farà, uscirà a testa alta di fronte alla comunità riconoscente che, tutta riunita di fronte al carcere, le dimostrerà la propria sottomessa ammirazione, ma, la terrificante carrellata su quei volti, non restituisce un'immagine diversa da quella della folla pronta a linciare
Frankestein o
M... loro sono sempre gli stessi vuoti, mostruosi, ignavi, mediocri, ipocriti, sciatti, crudeli, anonimi uomini comuni... la puttana
Kelly è andata oltre, più in alto, molto più in alto... GRAZIE SAM!!!
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Samuel Fuller - Worcester, august 12 1912 – Hollywood, october 30 1997 |
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