This is the Dr SINema's entry for Nicholas Ray Blog-A-thon. For international readers: below you'll find a translation of it. Hope everybody get my "english". Enjoy!
Gioventù bruciata,
Johnny Guitar,
Il re dei re... sfido voi terricoli a confessare chi non ha mai sentito parlare o visto, almeno una volta, uno di questi film? Scommetto che nessuno di voi può fare una confessione del genere. Ebbene, tutte queste pellicole hanno, almeno, due cose in comune: sono, tutte e tre, entrate nell'immaginario collettivo planetario e sono, tutte e tre, dirette da un solo uomo,
Nicholas Ray. Nicholas Ray è uno di quei nomi che, nell'universo cinematografico, insieme a pochissimi altri (penso a Orson Welles, Stanley Kubrick, Werner Herzog, Sam Fuller o Sam Peckinpah), suscita rispetto, riverenza, suggestione, un pizzico di mistero e ambiguità, tanto da poter essere tranquillamente definito un "
culto". Il culto di Nicholas Ray è ampiamente riconosciuto e vivo tra i suoi colleghi, americani ed europei. Regista nato architetto - ha studiato alla scuola di architettura "learn by doing" di
Frank Loyd Wright a
Taliesin - Nick Ray è stato uno di quei
director che ha lavorato all'interno del sistema dei generi del cinema classico americano e che ne ha destrutturato dall'interno i meccanismi, uno dei primi a potersi fregiare del titolo di
auter, come si dice all'europea. Anticipatore della politica degli autori, dunque, e al tempo stesso gallina dalle uova d'oro dell'industria hollywoodiana, Nick Ray ha frequentato tutti i generi, dal noir (
La donna del bandito - 1948 I
bassifondi di San Francisco - 1949), al western (
Jhonny Guitar - 1954), al film di guerra (
I diavoli alati - 1951), al dramma (
Gioventù bruciata - 1953) con uno stile sempre riconoscibile e, rispetto alle regole dei generi, perturbante. Probabilmente gli studi di architettura hanno influenzato la sua particolare attenzione all'aspetto formale della costruzione asciutta delle sue inquadrature e la tendenza ad interpretare il cinema come un linguaggio visuale, più che un racconto per immagini, e qui sta la sua dirompente modernità, insieme all'interesse, alla simpatia direi, per i
bad guys, personaggi isolati, balordi,
outsider accerchiati dalla retta comunità, anticipando i grandi temi borghesi-rivoluzionari-esistenziali del cinema delle
nouvelles vague degli anni '60.
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James Dean and Nicholas Ray - Rebel without a cause 1953 |
La mia personale esperienza con i film di Nicholas Ray è assolutamente canonica, ovvero ho cominciato, per caso, dalla visione del suo film più noto e, forse, più controverso:
Gioventù bruciata. Non ricordo quando ho visto per la prima volta l'ultimo film di
James Dean, sicuramente da bambino in TV un pomeriggio d'estate, ma ricordo benissimo di averlo rivisto, in tutto lo splendore del
Cinemascope, al cinema, pochi anni fa, durante una retrospettiva dedicata a Ray dal
Film Forum di New York; di quel giorno ricordo anche la lunga fila di persone che, insieme a me, sfidava il caldo opprimente dell'agosto di Manhattan, in attesa di entrare sul marciapiede di fronte all'ingresso del Film Forum! Nella stessa rassegna ebbi anche la fortuna di vedere
Il Temerario (
The Lusty men, del 1952 con Robert Mitchum) e
La vera storia di Jesse il bandito (
The true story of Jesse James, 1957)...
Johnny Guitar invece, dopo averne respirato il mito per anni, l'ho visto per la prima volta al cinema, in italiano, un pomeriggio di qualche anno fa, anzi potrei pure dire, in un'altra incarnazione di questa mia vita terrestre!! Ma la mia prima esperienza "matura" con Nick Ray è stata durante gli studi universitari, quando, preparando un esame di video"fucking"arte, mi imbattei in un film straordinario, nel senso di assolutamente fuori dell'ordinario, unico per la sua estrema particolarità:
Lightning over water - Nick's movie di Nicholas Ray e
Wim Wenders... uno shock meraviglioso!! Ecco, in omaggio a Nicholas Ray e a quello shock giovanile, vorrei regalare alla blogathon il mio ricordo dell'ultimo film di Nick: un film che è insieme un documentario, un testamento, un commiato, un atto d'amore e un'ode all'eternità dell'arte!