giovedì 28 luglio 2011

MA BARKER'S KILLER BROOD: underworld is not for greenhorns!

Dopo essermi rivisto Bonnie & Clyde con Warren Beatty e Faye Dunaway (mamma mia com'era bella in quel film, col basco di lana a la parisienne!!), mi è venuta una voglia incontrollabile di rivedere anche un altro piccolo  film che vidi parecchio tempo fa. Come Bonnie & Clyde, anch'esso trae il suo soggetto dalle gesta di una gang leggendaria della public enemies era nell'america sconvolta dai postumi della Grande Depressione del 1929.

Bonnie Parker - Faye Dunaway Bonnie & Clyde, Arthur Penn 1967
I film sono un po' come la musica, quando metti su un disco che era un bel po' di tempo che non ascoltavi, subito la mente parte, i ricordi si ricompongono come in un puzzle e ti ritrovi, dopo tre ore, ancora lì a suonare un brano dopo l'altro con una pila di copertine vuote per terra da rimettere a posto con calma il giorno dopo!
Ma torniamo ai gangsters. La leggenda in questione è quella della famiglia Barker, di mamma Kate Barker per essere precisi. Dall'inizio degli anni '30 la cronaca racconta delle gesta di un gruppo di gangster senza scrupoli, i quattro figli di Kate Barker, Arthur "Doc", Herman, Loyd e Freddie, più Alvin "Creepy" Karpis, meglio conosciuti come la banda Barker-Karpis. Sono gli anni post-Grande Depressione e il midwest degli Stati Uniti è letteralmente strapazzato dalle scorribande dei numerosi public enemies, di cui ricordiamo ancora oggi i pittoreschi nomi e nomignoli: Al Capone, John Dillinger, Pretty Boy Floyd, Machine Gun Kelly, Baby Face Nelson e Bonnie & Clyde appunto. La peculiarità del clan Barker-Karpis sarà quella di creare una centrale del crimine dedita al bank robbery prima e ai sequestri poi, da cui passeranno e con la quale collaboreranno più o meno tutti questi "bravi ragazzi". Il ruolo di Kate "Ma" Barker nella gang non è mai stato chiarito. Di sicuro c'è che venne uccisa durante una sparatoria in uno dei covi della banda in Florida, insieme al figlio più piccolo, il prediletto Freddie. La cosa scosse molto l'opinione pubblica puritana americana, che non accettò il fatto che l'FBI avesse ucciso un'anziana, caritatevole e devota signora, la cui unica colpa era quella di essere la madre premurosa di un fuorilegge. Pare che il direttore dell'FBI J. Edgar Hoover in persona abbia inventato il mito della Bloody Mama, per salvare la credibilità dell'operazione e dell'FBI stessa, impegnata in una furiosa lotta da wild west contro la malavita gangster, ricamando attorno a Kate Barker il personaggio leggendario della capo banda senza scrupoli che aveva educato fin da piccoli i figli a rubare in chiesa e fatto uccidere il marito "smidollato". Mito tramandato ai posteri e così ben rappresentato al cinema dall'exploitation film, di Roger Corman, Bloody Mama del 1970. 

Al Creepy Karpis
Ma prima del film di Corman, un'altra pellicola aveva raccontato la leggenda di Ma Barker e della sua stirpe di assassini, quel Ma Barker's killer brood che ho rivisto ieri sera appunto. Il film è datato 1960 e la regia è di Bill Karn, che prima di cimentarsi con l'epopea dei Barker aveva diretto altri film dai titoli espliciti come Gang busters (1955) e Guns don't argue (1955) entrambi tratti dalla serie televisiva Gang Busters, basata su soggetti tratti direttamente dagli schedari originali dell'FBI del periodo della guerra ai public enemies degli anni '30.  
La natura criminologo-scientifica dell'operazione di Karn è in parte riscontrabile anche in questo film, ma il lato che emerge con maggiore forza è il taglio pulp, estremamente crudo e compiaciuto della violenza nella descrizione dei fatti. Assunto che Kate Ma Barker sia stata il deus ex-machina di tutta la banda, il suo personaggio è costruito in maniera monolitica: un essere disumano che, per nessuna ragione al mondo, vuole rischiare di tornare ad essere la povera moglie sottomessa del periodo della Grande Depressione; i suoi quattro figli sono la sua diretta emanazione nel mondo e lei dovrà guidarli affinchè portino i "verdoni" in casa, in fretta e con ogni mezzo necessario, tutto è lecito tranne il "farsi beccare" - don't get caught!!
John Dillinger

A memoria non ricordo un film di quel periodo così scarno e esplicitamente violento come questo - mi sa che per trovare una cosa del genere dobbiamo aspettare il Wild Bunch di Sam Peckinpah, un'altra decina d'anni dunque - e anche se l'intento di Karn non sarà stato certamente quello di dare una descrizione cruda di quella realtà balorda che niente aveva di eroico, ma sicuramente era quello della ricerca del sensazionalismo pulp e dello shock morboso, filtrato attraverso il punto di vista grossolano e fascista degli "sbirri buoni", con l'unico obbiettivo di staccare più biglietti possibili nei drive-in, rivisto oggi, Ma Barker's killer brood, è uno dei pochi gangster movie a cui mi sento di attribuire una certa vena di realismo. C'è, in questo piccolo film, un'atmosfera di violenza gratuita, cattiveria, insensibilità, grettezza, cupidigia e sconcertante inconsistenza umana dei personaggi che descrive un mondo, a mio avviso, molto simile a quello reale dei malavitosi. 
Imperdibile poi è la scena della festa in casa Barker con tutta la creme dei mobsters americani dell'epoca, Dillinger, Baby Face Nelson, Machine Gun Kelly, Creepy Karpis e i Barker al completo che assistono alla performance di una cantante che intona una canzone il cui ritornello recita "crime don't pay"... cinicamente geniale! Io ho pensato subito agli esordi di Frank Sinatra e mi sono sbellicato!!!  
Weapon symbol of public enemies era - Thompson Submachine Gun M28 AKA Tommy Gun
Ma Barker è interpretata magistralmente in modo sadico-macchiettistico da Lurene Tuttle, che raggiunse l'apice della carriera quello stesso anno, interpretando Eliza Chambers, la moglie dello sceriffo, in Psycho di Alfred Hitchcock.
Barker's cottage in Florida, "Ma" and Fred Barker died in the upper left bedroom.
Ecco dunque un'altra bella ricettina per curarvi dalla noia in queste odiose giornate di ferie e caldo asfissiante: invece che mettervi sotto il sole in fila in macchina col materissino sul tetto e rischiare di uccidere l'automobilista che non rispetta lo stop (anche se se lo meriterebbe!), prendetevi una bella cassa di birra gelata, dei buoni tacos con salsa chily e andate su archive.org, Ma Barkes killer brood è public (enemy) domain!!! E un'unica raccomandazione... DON'T GET CAUGHT!!!!

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