CENTO VOLTE BUON COMPLEANNO SAMMY!!
“Il cinema è come una battaglia: amore... odio... azione... violenza... morte. In una parola: emozione.”
Sam Fuller
“A Hollywood o sei un leccaculo, o crepi!!”
Sam Fuller
“Se non ti piace il cinema di Samuel Fuller, non ami il cinema!”
Martin Scorsese
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Photo courtesy of Christa Lang Fuller |
Fattorino per il Journal di New York a dodici anni, giornalista di cronaca nera per il New York Evening Graphic a diciassette, pluridecorato per numerose azioni eroiche durante la campagna europea della seconda Guerra Mondiale (sbarco in Normandia compreso!), Samuel Fuller è il più europeo dei registi americani che il cinema mondiale ricordi.
La sua carriera è divisa esattamente a metà tra l’esordio con gli Studios e il cinema dei generi (ai quali ha impresso una svolta rivoluzionaria) e il percorso da indipendente iconoclasta.
Sempre fedele al suo credo del “cinema d’emozione” Sam Fuller è stato adorato dai registi della Nouvelle Vague francese, Godard su tutti, che lo ha addirittura omaggiato ritagliandogli un ruolo da attore per il suo cappolavoro Pierrot le Fou.
Anarchico, irriverente, libertario e spigoloso, odiatissimo dalle istituzioni conservatrici, così come dall’intellighenzia progressista: “I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista...” dirà in un intervista sulla realizzazione di Steel Helmet, primo film a mostrare la guerra in Corea.
Sam Fuller è stato relegato dalla critica all’universo del B-movie, per i ritratti dei suoi eroi marginali e dei suoi uomini così muscolari e incapaci di tenerezze, del suo mondo così maschio da sembrare grottesco agli occhi dell’intellettuale “alto”. Peccato che la realtà abbia dato ragione al “grossolano” Fuller, maestro di realismo becero e sudato, in una parola realismo!!
"JUST SAY "CIGARS" TO CHARLIE..."
"Ci vorrà soltanto un minuto, Miss Dietrich", le dissi. Sorpresa ma cordiale, mi invitò nel suo freddo camerino. Era bellissima, anche se stava tremando dal freddo. (…) "Signora Dietrich" le chiesi " la prego di portare un messaggio per me a casa."
"Impossibile," rispose "Assolutamente no."
Mi spiegò che aveva incontrato centinaia di soldati che le avevano chiesto di telefonare alle loro madri, alle loro fidanzate. Ma lei non poteva accontentarli tutti, e a tutti rispondeva la stessa cosa. Davvero impossibile.
Le dissi che non volevo che chiamasse mia madre. Volevo che riportasse una sola parola a Charlie Feldman a Hollywood.
"Charles K. Feldman," esclamò improvvisamente incuriosita "E' il mio agente, lo conosce?"
"Certo signora Dietrich," risposi. "E' anche il mio agente."
Si blocco e spalancò gli occhi.
"E' anche il suo agente?"
"Sì, lo è. Ha venduto i diritti del mio libro a Howard Hawks. Un romanzo intitolato The Dark Page. Il messaggio per Charlie è semplice, Signora Dietrich. Una sola parola. "Sigari". Dica a Charlie soltanto "sigari" quando tornerà ad Hollywood. D'accordo?"
Lei rise e versò un bicchiere di buon brandy per entrambi.
"Come ti chiami soldato?"
"Fuller. Sammy Fuller"
Mi chiese di scriverlo, ma rifiutai.
"Non è necessario il mio nome," le dissi " Dica solo "sigari" a Charlie. Lui capirà chi sono."
tratto da "A third Face - My tell of writing, fighting and filmaking" di Samuel Fuller con Christa Lang Fuller e Jerome Henry Rudes
Sam Fuller nasceva oggi cento anni fa!
BUON COMPLEANNO SAMMY!!!