mercoledì 31 agosto 2011

BERNARD VORHAUS: HBOTM august 2011

BERNARD VORHAUS, avant-garde caress
Tha Amazing Mr X aka The Spiritualist, Bernard Vorhaus 1948
L'incontro con il regista Bernard Vorhaus è stato fortuito e folgorante, una specie di "scoperta del tesoro nascosto". Beh, ripensandoci adesso e considerata a posteriori l'importanza del personaggio, non credo che il mio incontro con lui sia stato poi così fortuito. Come ricorderete, di lui abbiamo già parlato nella recensione di un piccolo film inglese, una delle prime interpretazioni di una giovanissima Ida Lupino e, come ricorderete, promisi di approfondire la conoscenza di questo regista, dallo stile originalissimo e coraggioso. Bene, siccome sul mio pianeta le promesse, una volta fatte, cerchiamo sempre di mantenerle, eccomi qua: ho scavato mezzo mondo per trovare materiali, mi sono preparato, ho studiato, ho visionato gran parte dei suoi film (quelli rintracciabili sulla vostra terra almeno) e adesso sono pronto per raccontarvi di questo signore che, non tradendo le aspettative, si è rivelato essere degno di diventare il prossimo HBOTM!!

Dalla quarta di copertina della sua autobiografia - che sarà la principale fonte delle notizie che vi racconterò di seguito - "Saved from oblivion", pubblicata nella Filmakers Series dalla Scarecrow Press Inc. , leggo che "Bernard Vorhaus entra nell'industria cinematografica come sceneggiatore per Harry Cohn alla Columbia nel 1925 e nel 1930 diventa regista di "quota quickies" (poi vi dirò cosa sono, ndr) in Inghilterra. Là dirige tredici film, notevoli per stile, tecnica di ripresa e attento utilizzo delle ristrettissime risorse (leggi soldi, ndr!). "I film stessi chiedono a voce alta di ricevere attenzione e riconoscimento" scriverà un critico di Sight and Sound. Nel 1938, Vorhaus ritorna in america, con un contratto per la Republic Pictures (uno dei maggiori studios della Poverty Row, ndr) per la quale dirigerà altri dieci titoli. Le stelle per queste produzioni americane saranno Bobby Bren, Jean Hesholt (nel ruolo del Dr. Christian), John Wayne e Vera Ruba. La carriera cinemtaografica di Vorhaus sarà stroncata all'inizio degli anni '50 quando entrerà nella blacklist a causa del suo coinvolgimento con la Anti-Nazi League, la League of American Writers e altre associazioni di sinistra." Beh, che vi dicevo?! Credo fermamente che Mr Vorhaus meriti di essere salvato dall'oblio!! Durante la sua carriera ha avuto la lungimiranza di scoprire talenti come Ida Lupino, Geraldine Fitzgerald, Anne Jackson e Margareth Rutherford, di lavorare con un giovanissimo John Waine, ha avuto il merito di portare il grande fotografo-operatore John Alton alla Republic Pictures e di aver fatto lavorare per primo, come montatore, il regista premio Oscar David Lean, oltre che aver lavorato come documentarista e regista di film di propaganda per l'esercito durante la WWII, dove incontrerà un giovane Ronald Reagan a cui affiderà una parte nel training film "Recognition of the Japanese Zero Fighter" (mi viene il dubbio che sia sua anche la regia di The Fight for the Sky con il commento fuori campo di Ronnie, ma è solo una sensazione, perchè non ho trovato riscontri). Detto questo, prima di iniziare a raccontarvi un po' della sua vita, mi piace mostrarvi una cosa, che ho trovato scavando alla ricerca di sue notizie... guardate un po' come lo ha ricordato (almeno qualcuno se n'è ricordato...) il Corriere della Sera dando la notizia della sua morte nel 2000??!
Corriere della Sera 5 dicembre 2000*

Magari nella sua autobiografia ha evitato, comprensibilmente, di ricordare il fatto di essere stato "l'autore dei film di Reagan", comunque a me non risulta... mah?!! Magie della stampa italiana!!!

giovedì 18 agosto 2011

CREATURE WITH THE ATOM BRAIN: I told you I'd come back!!

Buongiorno miei cari, dopo un po' di distrazioni estive a cui ho dovuto cedere per non espormi troppo e rischiare di rivelare ad ignari terricoli la mia vera origine, sono tornato per raccontarvi di una gustosa gemma che mi sono ri-goduto sotto l'ombrellone (letteralmente, credetemi!).
Il film in questione è Creature with the atom brain: trattasi di un eccellente B-movie prodotto dal geniale Sam Katzman per la Columbia Pictures e diretto da uno dei miei eroi di sempre, Edward L. Cahn. Due parole per questi personaggi sono d'obbligo: Sam Katzman nasce a New York nel 1901 e raggiunge la mecca del cinema nel 1914 a soli 13 anni, come garzone. Impara tutte le fasi della produzione cinematografica e velocemente comincia a scrivere e produrre i suoi film per alcune case indipendenti, il primo sarà His private secretary, con John Wayne, fino ad arrivare alla Monogram alla fine degli anni '30. Qui si occuperà di serie sul tema della delinquenza giovanile, creando la squadra degli East side kids, che, dopo i primi melo' a carattere sociologico, evolveranno nella più famosa gang comica in esilaranti commedie che vedranno ospitare addirittura, in un film della serie, un vecchio mostro sacro come Bela Lugosi. Nel 1945 approda alla Columbia Pictures come produttore di serials. Una delle sue caratteristiche era quella di captare le nuove tendenze pop-olari e, girando con la velocità tipica dei low budgeter, riuscire ad uscire con il film quando la moda era ancora in auge, garantendosi così grossi risultati ai botteghini. Sono di questo genere i film sul rock'n'roll (Rock around the clock e Don't knock the rock) oppure su altre tendenze musicali come Cha-cha-cha boom o Calypso heat wave. Per non dilungarmi troppo e passare alla nostra creatura atomica, vi dico soltanto un'altra cosa: Sam Katzman ha prodotto nel 1948 una serie su Superman, nel '49 Batman e Robin e lo stesso anno, con protagonista il Tarzan campione olimpico Johnny Weissmuller, Jungle Jim… ecco, tanto per rendere l'idea!
Di Edward L. Cahn cosa posso dire? Qua e là lo abbiamo già incontrato e ogni volta non posso nascondere la mia stima per questo regista. Intanto è l'autore del bellissimo e innovativo Invisible Invaders, del mitico Zombies of Mora Tau (che sto ancora cercando disperatamente in una buona versione… se qualcuno può darmi una dritta…) ma anche del "famosissimo" Invasion of the saucer men… insomma, un grande artigiano che aveva uno spiccato interesse per il mix dei generi fantascienza e horror, intuendo, con una ventina d'anni di anticipo, il filone che avrebbe portato i morti viventi e gli Alien alla fama mondiale… grazie Edward!
Non contento di mischiare la science fiction con l'horror, in Creature with the atom brain, Edward L. Cahn, in combutta con Sam Katzman e lo sceneggiatore Curt Siodmak (Menschen am Sontag con Edgar Ulmer e Billy Wilder, Donovan's brain, The wolfman e ancora I walked with a zombie e Earth vs. flying saucers), aggiunge un plot da crime story! Capirete voi, il risultato è intrigante e imprevedibile!! Dunque, cerchiamo di fare un po' d'ordine: abbiamo il tipico villain che, esiliato nella vecchia patria (l'Italia!!) incontra uno scienziato nazista (non proprio alieni cattivi e comunisti, ma un criminale italiano e un pazzo nazista… forse anche peggio dunque!!). L'incontro è perfetto: il gangster mette i soldi e lo scienziato la scienza!

martedì 2 agosto 2011

THE BIGAMIST, 1953: Ida Lupino blog-a-thon

Welcome to Dr SINema's contribution to The Ida Lupino Blog-A-thon. For international readers: you can find a translation of this post below. Hope everybody gets my "english". Lights out!!

Con immenso piacere mi accingo a scrivere di questo film, per due, anzi, tre buone ragioni. Uno, perchè sono felice di contribuire alla blog-a-ton dedicata a Ida Lupino, come avrei potuto rinunciarvi d'altronde, essendo la signora Lupino uno degli esseri umani che preferisco in assoluto, tanto da essere stato il primo HBOTM di questo blog?! Due, perchè mi consente di parlarvi di un'uscita in DVD molto importante e che sicuramente passerà inosservata, ovvero l'unica regia di miss Lupino pubblicata in Italia fino ad ora; non aggiungo nessun commento, solo un grande chapeau e supporto ai coraggiosi della solita Enjoy Movies!!! Tre, perchè ho avuto l'occasione di rivedere, approfondire e pienamente apprezzare uno dei film più intensi della "diva, pioniera e cineasta", The Bigamistincomprensibilmente uscito in Italia col titolo La grande nebbia!!!
Detto questo cominciamo un po' ad osservare questo strano oggetto: siamo nel 1953, da circa quattro anni Ida Lupino e l'ex marito e sceneggiatore Collier Young hanno fondato la loro casa di produzione indipendente Emerald Productions, dal 1950 ribattezzata The Filmakers; all'epoca Ida Lupino ha già all'attivo cinque regie, tra cui Outrage e The Hitch-hiker, ha divorziato da Young l'anno prima, nel 1952 e lui, nel frattempo, si è risposato con l'attrice Joan Fontaine; prima ed unica volta in cui Ida Lupino dirige se stessa e ultimo film come regista per The Filmakers.

Joan Fontaine - Eve, The Bigamist - 1953
Contravvenendo ad una delle mie regole auree, in questo caso dovrò raccontarvi un po' della trama del film… ma sarò molto breve ed essenziale: Eve (Joan Fontaine) e Harry Graham (Edmond O'Brien) sono sposati da otto anni e vivono a San Francisco, entrambi lavorano nell'azienda produttrice di frigoriferi per cui lui fa il commesso viaggiatore e lei un ottima venditrice. Lei non può avere figli e il business è il suo unico scopo e talento, finchè non prende la decisione di adottarne uno. Lui accetta anche se, al momento della firma dell'atto di adozione, non riesce a nascondere la sua reticenza. Durante l'indagine di rito per concedere l'adozione, l'assistente sociale Mr Jordan scopre che Harry conduce una doppia vita a Los Angeles, città in cui si reca spesso per lavoro. Qui ha un'altra moglie, la cameriera di ristorante cinese Phyllis (Ida Lupino), conosciuta durante una gita sull'autobus del tour delle case dei divi del cinema e che, dopo una sola notte d'amore, le ha dato un figlio. Inesorabilmente colpevole, Harry racconta tutta la sua storia al signor Jones in un lungo flashback che si concluderà con l'ammissione della colpa e la conseguente incriminazione per bigamia. In tribunale, davanti al giudice, Harry ribadirà la sua colpevolezza, ma, invece che chiudersi con la sua inevitabile e prevedibile condanna, il film lascia il finale aperto.
The bigamist è insieme un noir atipico ed un melodramma borghese dai toni dark. Quasi tutta la critica che ho avuto modo di leggere per scrivere questo pezzo è concorde nel ritenere il film un equilibrato mix dei due generi, noir e melò appunto; per definirlo invece vorrei citare un'analisi che mi ha entusiasmato e convinto molto di più: in accordo con la critica losangelina Carrie Rickey, mi sento di dire che The bigamist è un noir a la Lupino, ovvero un noir dove tutti i personaggi hanno vite ordinarie in attesa del Sig. Giustizia (Mr. Right) e che le vicissitudini li porteranno tragicamente a scoprire che il Sig. Giustizia non esiste, in un mondo gretto, dove la durezza e la tristezza della sopravvivenza si accompagna ad un'altrettanto grande disincanto ed una cruda consapevolezza.